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ValorInVitis: Bilancio positivo per il primo GOI totalmente dedicato alla viticoltura Piacentina

Coclusione del Progetto triennale

Con la stagione 2019 si è concluso il progetto ValorInVitis finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale dell’Emilia Romagna e finalizzato all’ampliamento e valorizzazione della biodiversità per una gestione competitiva e sostenibile della viticoltura piacentina. Un progetto coordinato dal Prof. Stefano Poni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che ha visto, inoltre, il coinvolgimento delle società Horta srl (servizi per l’agricoltura), Vinidea (attività di formazione e divulgazione tecnico-scientifica) e di ben otto aziende vitivinicole del territorio.

A partire dalla campagna 2017, le imprese agricole hanno ospitato attività dimostrative orientate alla i) verifica dell’adattabilità varietale dei vitigni minori del Piacentino, ii) valutazione del nuovo vitigno da incrocio Ervi rispetto ai parentali Barbera e Croatina, iii) approfondimento delle cinetiche di maturazione dell’uva in aree montane e pedemontane. Peraltro, il Piano, promosso dal Gruppo Operativo per l’Innovazione (GOI) “ValorInVitis”, ha permesso la messa a dimora e la valutazione preliminare di materiale genetico innovativo per la valutazione dell’adattabilità di iv) nuovi portinnesti tolleranti lo stress idrico e di v) ibridi di ultima generazione resistenti a peronospora e oidio alle condizioni pedo-climatiche del Piacentino per i quali si può ipotizzare un utilizzo molto ridotto di pesticidi.

I risultati preliminari, tuttora in fase di elaborazione finale, evidenziano le potenzialità del germoplasma viticolo nell’ottica dell’innovazione e della differenziazione delle produzioni locali nonché di resilienza al cambiamento climatico. Il Piano si è concretizzato nell’individuazione di vitigni locali minori alternativi e/o complementari all’Ortrugo, quali Barbesino e Molinelli, capaci di mantenere un’acidità più elevata nella fase finale della maturazione, idonei a fornire soluzioni utili a mantenere e potenziare l’identità di areale idoneo alla produzione di frizzanti. Il Piano ha altresì contribuito alla caratterizzazione del vitigno da incrocio Ervi (Barbera x Croatina) riscuotendo l’interesse di numerosi viticoltori e riproponendo, supportati da una rigorosa caratterizzazione triennale delle performance del vitigno rispetto ai parentali, il tema della valorizzazione del vitigno nell’ambito dei disciplinari di produzione. Le attività condotte in Val Trebbia, assunta come territorio rappresentativo delle aree più interne, pedemontane e disagiate, hanno mostrato come la viticoltura possa sfruttare condizioni climaticamente più favorevoli in termini di altitudine e di esposizione garantendo la tipicità delle produzioni locali in un’ottica di surriscaldamento globale. A titolo d’esempio, nelle aree più interne la Malvasia di Candia aromatica e l’Ortrugo hanno raggiunto la maturità tecnologica con un ritardo di circa 7-10 giorni, un posticipo utile a ricollocare l’epoca di vendemmia in un periodo della stagione più favorevole al raggiungimento degli standard di qualità tecnologica e aromatica.

Il Piano ha già fornito risultati concreti per tutte le aziende coinvolte e, specialmente per le imprese operanti in Val Trebbia, ha permesso la realizzazione di eventi promozionali legati alla disseminazione dei risultati. Tuttavia, in aggiunta alle suddette ricadute di carattere ambientale e delle prospettive per le aree svantaggiate, ValorInVitis ha altresì permesso di avviare meccanismi che possano garantire in futuro la presenza di operatori di vigneto. Tra questi sono state realizzate attività con lo scopo di avvicinare i giovani e gli extracomunitari al lavoro nel vigneto, facendolo anzitutto conoscere nella realtà pratica e valorizzandolo come attività di grande soddisfazione personale, salubre e con funzione sociale.

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Pubblicata il: 27/12/2019
Disponibile in english
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Progetto finanziato nella sottomisura 16.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Emilia Romagna
copyrights VALORinVITIS @2017


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