Uno degli obiettivi del progetto ValorInVitis è la valutazione del potenziale vitivinicolo delle aree montane e pedemontane dell’areale dei ‘Colli Piacentini’. Le cinetiche di maturazione di quattro vitigni di riferimento, Ortrugo, Malvasia di Candia aromatica, Barbera e Ervi, sono state valutate nel 2017 e nel 2018 in vigneti con caratteristiche simili, ma collocati a quote altimetriche differenti lungo la Val Trebbia e con altri vigneti localizzati nella prima collina della Val Tidone e della Val d’Arda.
La maturazione di tutti i vitigni ha risentito fortemente della zona di coltivazione, ma i vigneti posti a maggior altitudine si sono rivelati ottimali per la produzione dei vini bianchi frizzanti tradizionali dell’areale, per i quali occorre un ridotto contenuto in zuccheri e un’elevata acidità delle uve alla vendemmia. Nella zona di Bobbio e Perino, infatti, la degradazione degli acidi organici nelle uve di Ortrugo e Malvasia di Candia aromatica è risultata posticipata e più lenta, in confronto a vigneti posti in prima collina, nei quali già a fine Agosto è stato complicato vendemmiare uve con un’acidità titolabile ancora soddisfacente.
Per quanto riguarda le uve a bacca nera, Barbera è risultato essere il vitigno che meno ha risentito dell’altitudine, mentre Ervi ha risposto in maniera simile ai vitigni a bacca bianca, posticipando l’accumulo di zuccheri e la degradazione degli acidi organici.
I risultati preliminari dimostrano che le zone montane e pedemontane dei ‘Colli Piacentini’ rappresentano una risorsa per le dinamiche di sviluppo dell’areale, soprattutto per quanto riguarda la produzione di vini bianchi frizzanti. Il proseguimento del progetto permetterà di valutare una serie storica più lunga e annate con evoluzioni meteorologiche differenti. Inoltre, resta da valutare il potenziale pericolo derivante dalle gelate tardive, che nel 2017 hanno annullato la produzione nella zona di Bobbio.